Monte Burlàt (2015 m)

Meta dell'incontro di greppismo avanzato (avanzato dal Traversone)

Il Burlàt può assurgere a monte simbolo del greppismo (nella categoria Monti Erbosi), per la ripidezza e i non banali passaggi. Scalza dal primo posto, a mio parere, il Moncorta.

In passato i malgari che portavano le vacche in Senons salivano sul prato a Nord della cima (sulla sinistra dell'immagine qui sopra; foto del Mitch), per sfalciare l'erba che poi legata in balle con cinghie di cuoio la facevano rotolare giù oltre lo strapiombo, recuperandola poi sul sentiero del Ciadìn de Senons. Questa pratica, ancora attiva nella prima metà del secolo scorso, ha probabilmente dato il nome al monte: dall'antica voce padano-alpina burlàre, che significa rotolare, cadere.

La via di salita dei malgari inizia poco più in alto del pascolo di Senons dal sentiero per il Ciadìn di Senons, prima della sorgente: vedi qui.

Noi siamo scesi per la via dei malgari e ci siamo cercati un accesso seguendo la pista di animali che dal basso Ciadìn de Senons porta sui prati pensili a Nord Ovest della cima.

Questa è la parete che abbiamo salito sfruttando la viabilità naturale.

Subito s'inizia con una bella cornice.

Poi una breve cengia molto esposta.

In primo piano e parzialmente in ombra, i prati che falciavano i malgari; sullo sfondo Vetta e Cengle Fornezze.

In arrivo alla forcella posta tra i prati e la cuspide terminale del Burlàt.

Ripido, ripido!

Pendio erboso sotto la cima.

Dalla cima il Burlatòn e i monti del Meduna.

Autoscatto in vetta.

Panoramica verso Nord.

Verso il Pramaggiore e Chiarescons. Si vede l'ombra del Burlàt presso il pascolo di Senons.

Come anticipato il Burlàt è stato salito in occasione dell'incontro dei greppisti anomali della sezione friulana, con la gradita partecipazione di simpatizzanti: pasta, castagne, frizzi e lazzi.

Tutte le foto di questa pagina sono di Fiorone da Galli, escluse la seconda e la terza.