L'ipermontagna

Traversata della quota 1825 m posta sulla cresta tra il M. La Gialina e il M. Domanzon.

Il vallone subito sopra le Orme di Dinosauro che termina su una forcella quotata 1579 m, ma non usufruibile come valico.

Dalla forcella 1579 m verso Claut.

Dalla forcella 1579 m verso il lago di Selva.

La cresta.

Da una anticima verso il M. Domanzòn; la quota 1825 m è quella sulla destra.

Il versante Nord del M. Resettum; in basso a sinistra il M. La Gialina.

In basso a sinistra i Crodons.

Dalla cima 1825 m il M. Dosaip.

Dalla cima 1825 m i pascoli de Li Ruvîs con in evidenza, alla base delle rocce, la cengia che collega Li Ruvîs con il Tàmer di Domanzòn.

I matematici riescono a calcolare le proprietà matematiche e geometriche di solidi tridimensionali proiettati nella quarta dimensione. Li chiamano ipersolidi o politopi. Famoso è l'ipercubo o tesseratto. Per noi è difficile afferrare certi ragionamenti, ma d'altra parte si dice che i matematici parlano con Dio, i fisici parlano coi matematici, tutti gli altri parlano tra loro.

La montagna è a tutti gli effetti un solido, o un insieme di solidi a tre dimensioni. Queste tre dimensioni sono ben note a chi sale le montagne e vengono rappresentate con sviluppo (distanza tra due punti: due dimensioni) e dislivello (terza dimensione). Se volessimo rappresentare la montagna in una quarta dimensione la cosa comincia a diventare assai complicata.

Diceva il pedagogista tedesco Friedrich Wilhelm August Fröbel:

La Matematica si può considerare come ciò che unisce e si interpone fra l’Uomo e la Natura, fra il mondo esterno e quello interno, fra il pensiero e la percezione.

Sostengo dunque che la quarta dimensione in montagna sono io! Su di me convergono in modo perpendicolare tutti i fasci tridimensionali delle montagne tutt'intorno. Ne riconosco le forme, i canaloni, le pareti, i boschi, i ghiaioni, le creste,i nomi, le vie di salita e di discesa. Le montagne non sono rappresentate dentro di me solo con le forme, ma sopratutto nei ricordi di avventure e di giornate incredibili vissute in quei greppi e nel desiderio di nuove conoscenze e dunque di altre infinite salite. La montagna trasfigura in me divenendo ipermontagna, qualcosa di non fisico, bensì trascendentale, non più in sé o per sé, ma funzionale al mio essere.

Tàmer di Domanzòn.

Dal Tàmer le pale erbose del M. Domanzòn.

La quota 1825 m dal Tàmer di Domanzòn.