Skala (2133 m)

Source www.limberk.si

Secondo me la migliore caratteristica di un compilatore di guide è di farti venire la voglia di visitare i luoghi che descrive. Fabio Paolini è uno di quelli, che sa usare una prosa efficace per convincerti. Nella sua guida Escursioni nel Tarvisiano scrive:

L'Alpe Moritsch è un luogo incantevole, la cui bellezza si può tranquillamente paragonare a quelle delle più celebrate carnizze delle Giulie. Forse le Cime Verdi o il Bucher non hanno la possanza o la nomea del Mangart o del Jôf Fuart, ma l'ambiente naturale che ne cinge la base sprigiona quel fascino irresistibile che ci esorta ogni volta all'esplorazione e perciò può benissimo assurgere a mèta finale dell'escursione.

E quando Stief mi propose la Valromana non tentennai un momento. L'unico cruccio era fare qualcosa di non già visto. La scelta è caduta sulla forcella Valromana e "poi vedremo".

Appena entrati in valle l'impressione di un ambiente famigliare, se non altro per il lungo ghiaione del Rio Bianco molto simile alle Grave di Gere clautane. E i picchi selvaggi somigliano più alle Prealpi Carniche che alle Giulie; mi sovviene del Castel di Chialedina.

Una cosa a cui non siamo abituati noi in Dolomiti di destra Tagliamento sono i capanni di caccia e le altane, qui talmente presenti che pare ci siano animali a bizzeffe!

L'Alpe Moritsch si presenta con una bellissima soglia glaciale.

Siamo ormai in vista della forcella di Valromana.

Nella carnizza di Valromana troviamo un vecchio tracciato con segnalazioni al minio molto sbiadite che si dirige verso la forcella. Il canale che porta al valico era attrezzato, probabilmente durante la Prima Guerra Mondiale. Si narra che di qui passarono anche le truppe asburgiche nel marzo 1797, inseguite dai napoleonici che li avevano sbaragliati sui prati di Rutte.

Dalla forcella la Cima Alta di Valromana e a sinistra le Cime Verdi; troneggia su tutto il Mangart.

Koča na Mangrtskem sedlu (1906 m)

Decidiamo di salire il Bucher Grande seguendo la relazione del Buscaini.

La cima del Bucher Grande

Arrivati in vetta scopriamo che il nome sloveno di questo monte è Skala. Il libro di vetta è stato posto nel 2007 e in dieci anni ha collezionato sei pagine di firme: ci piacciono questi monti dimenticati.

Sotto la nebbia, siete sotto la nebbia.

Uno sguardo in basso: a destra le ghiaie della carnizza di Valromana; quasi al centro la confluenza di ruscelli nel Rio Torer; tutto a sinistra le ghiaie del Rio Bianco; la cima più alta è il Picco di Mezzodì. Se rinasco camoscio voglio fare su e giù per quei costoni!