Il Tridente

Rebbo Nord 2413 m

Eccomi qui in Pian Fontana (950 m) a fotografare maldestramente la mia cima di oggi. Sì è quella più bassa compresa tra i giganti Cima dei Preti e Cima Laste. Ha un nome: Il Tridente. Nessun compilatore di guide passato da queste parti si è degnato di salirla: non il Berti, né il Visentini né il Beltrame. Del resto perché perdere tempo con un cumulo di sassi instabili se nelle immediate vicinanze ci sono cime di pregio?

Che bel nome ha questa croda! Suscita mitologiche fantasie. Nettuno ogni tanto gettava in mare il suo tridente spuntato e se ne faceva forgiare uno nuovo da Vulcano. Negli abissi l'attrezzo tricuspidato veniva ricoperto da organismi marini e da sedimenti. Poi quando la placca africana cominciò a spingere quella europea, dal mare si elevò anche il vecchio Tridente di Nettuno oramai concrezionato in minerale.

Eccomi di nuovo ad affrontare 1300 metri in salita di avvicinamento per compiere una arrampicata di 40 metri. Non credo che metterò la testa a posto. Però, con una giravolta strategica, uso un luogo comune e vi dico che non è tanto la meta che conta, bensì il viaggio.

E questo viaggio è tra i più interessanti che si possono fare in Val Cimoliana.

Ecco il Rebbo Nord del Tridente con la via che ho seguito per la cima. Quella a destra è la Forcella dei Preti (2375 m)...

...dalla quale scende verso la Val dei Frati (lingua di ghiaie in alto nella foto) il lungo canalone che prende il nome di Val dei Preti. Nello slargo ghiaioso in basso e quasi al centro dell'immagine, passa il sentiero che porta alla Forcella di Collalto e sulla parete Ovest della Cima dei Preti.

Sul lato Ovest della Forcella dei Preti trovo e percorro una rampa che sembra salire verso la cima.

Presso una forcelletta torno sul versante Est per avanzare su una cengetta esposta.

Sopra la cengetta.

Sotto la cengetta.

Arrivo alla base di un pendio di roccia instabile che porta in cima.

Dal rebbo Nord il rebbo centrale (6 metri più alto ma irragiungibile) e dietro Punta Patèra (a destra il Duranno).

Così come alla partenza da Pian Fontana vedevo il Tridente da quassù si vede il Pian Fontana. Esiste una linea che collega i viaggi dalla partenza all'arrivo. Non è così nelle attività del pensiero e della psiche umana: se possedessi più razionalità non sarei salito quassù. D'altra parte cosa c'è di ragionevole nel salire una montagna? L'alibi che il mondo dell'Alpinismo escogita per ignorare l'inutilità del proprio agire è quello di dare una qualifica alle montagne: belle, alte, mitiche, difficili...

Io, siccome sono fuori dal coro, non mi nascondo dietro alle scuse e dunque frequento le schifezze più improbabili.

Così ad ogni passo so che sto morendo (cioè prendo per quello che è e seriosamente l'attività pericolosa di salire le montagne).

E ogni passo è vita!