Zucculat

Denominato dai locali Ciuculàt che è il dispregiativo di cocuzzolo.

Piccolo complesso roccioso costituito da numerose punte disposte su una dorsale che di fatto è la prosecuzione della cresta meridionale del M. Frugna. La quota più alta (1687 m; foto qui sopra) è situata in un piccolo castelletto di difficile accesso nella porzione più settentrionale del complesso.

Le cime, probabilmente salite ab antiquo sono invece quelle più a sud di quasi uguale altezza (1650 m circa), l’ultima delle quali permette di prospicere sull’alto vallone della Chialedina ed è ben visibile da Casèra Gravuzza (foto qui sopra).

La vicinanza di monti ben più importanti e panoramici, unito al fatto che non si trovano relazioni di salita ha relegato questa croda nel dimenticatoio e nella trascuratezza. Sono proprio le caratteristiche che cerca il greppista: non ci sono sentieri o tracce di passaggio, non è chiaro da che parte affrontare la salita, non si è certi di poter passare, tutto è sospeso in un vaghezza che mette a seria prova le capacità del greppista.

Voglio dire che è fin troppo comodo salire su cime e vie - anche difficili, alte, complicate da passaggi tecnici - già note e salite da altri (e a volte consunte e bisunte). Confrontarsi invece con terreni ignoti è tutt’altra cosa. Poi, alla fine, possono risultare cose semplici, ma sono itinerari personalissimi, originali, inediti, rivoluzionari!

Sostengo che il compito del greppista è quello di smarcarsi dalla visione turistica dell’alpinismo, di riproporre fortemente le caratteristiche esplorative dell’andare per monti. D’altra parte la montagna è l’unico vasto territorio selvaggio che ci è rimasto, vicino a noi e a nostra disposizione: non possiamo svilirlo all’infinito con la verniciatura incontrollata dei percorsi, la costruzione di strade, l’istallazione di impianti comprese le ferrate. E pure l'assalto di massa ai soliti itinerari che crea danni di inquinamento di ogni tipo in zone ristrette.

Guarda il video